Cosa facciamo

La nostra visione

La Fondazione Dialogo si propone di aiutare la società, a ogni livello, ad affrontare l’estrema polarizzazione che permea la nostra quotidianità. Dai programmi televisivi ai social media, emergono costantemente conflittualità, mancanza di rispetto reciproco e persino violenza verbale; i rappresentanti di organizzazioni private, pubbliche e governative incontrano difficoltà a collaborare efficacemente; trovare un terreno comune nei dibattiti politici o nei negoziati internazionali appare sempre più arduo. Nonostante la crescente necessità di lavorare insieme nell’interesse generale, lo sforzo di riunire attorno a un tavolo di discussione le parti in conflitto appare spesso velleitario, anche quando tutti rischiano di perdere in assenza di interazione tra le parti. Che si tratti di risolvere una controversia tra colleghi di lavoro o di trovare soluzioni a sfide importanti che minacciano la nostra stessa sopravvivenza, dobbiamo e possiamo fare meglio. Questo proposito include segnatamente la formazione e la crescita di nuove generazioni di esperti in materia di prevenzione e risoluzione dei conflitti, e investimenti mirati in tecnologie che aiutino a trovare soluzioni di maggiore impatto e durata.

Molte organizzazioni si impegnano instancabilmente per migliorare l’approccio alla gestione dei conflitti, ma c’è ancora molto da fare. A livello intergovernativo, ad esempio, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite include tra i suoi obiettivi quello di garantire “pace, giustizia e istituzioni forti”. Tuttavia, per raggiungere un programma d’azione così ambizioso, è fondamentale che le persone e le istituzioni migliorino la loro capacità di dialogare e gestire i conflitti in modo costruttivo ed efficace. Private organizations have also begun to embrace and address the challenge of pervasive conflict by investing resources to comply with Environment, Social and Governance (ESG) standards. Part of this effort includes how organizations treat not only their employees, but also their customers and suppliers. It also considers how each part of an organization interacts with the other. Admirable as they are, the ESG standards are limited in scope, and material changes can occur only if people engage constructively with each other.

Molte organizzazioni si impegnano instancabilmente per migliorare l’approccio alla gestione dei conflitti, ma c’è ancora molto da fare. A livello intergovernativo, ad esempio, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite include tra i suoi obiettivi quello di garantire “pace, giustizia e istituzioni forti”. Tuttavia, un programma d’azione così ambizioso avrà successo solo rafforzando la capacità di persone e istituzioni di gestire i conflitti in modo efficace.
Anche le organizzazioni private hanno iniziato a raccogliere la sfida dei conflitti interni, investendo risorse per allinearsi agli standard Ambientali, Sociali e di Governance (ESG). Questo impegno si estende oltre il semplice trattamento dei dipendenti, includendo clienti e fornitori, con particolare attenzione alle dinamiche interne e alle interazioni tra le diverse componenti dell’organizzazione. Tuttavia, sebbene gli standard ESG rappresentino un passo significativo, il loro impatto può rimanere limitato: solo un impegno attivo delle persone in interazioni costruttive può portare a trasformazioni profonde.

La Fondazione Dialogo investe in tecnologie all’avanguardia per aiutare le persone a “sentirsi meglio e fare meglio” nel superare disaccordi e risolvere controversie.

Il lavoro della Fondazione Dialogo copre quattro aree principali:

1) Trasformazione digitale

2) Supporto alle politiche pubbliche

3) Intervento diretto

4) Formazione